Alessandra Ventura, Elena Campione
I tumori cutanei, tra cui i carcinomi basocellulari(BCC) e squamocellulari (SCC), sono tra le piu’ frequenti neoplasie maligne diagnosticate.
I tassi di guarigione sono alti, ma l’incidenza è in aumento ed i costi diretti e indiretti associati a tali neoplasie restano molto elevati.
I tumori cheratinocitari rappresentano la principale morbidita’ nei pazienti sottoposti a trapianti d’organo, in particolare i tumori squamocellulari hanno un’ incidenza 65-250 volte superiore in pazienti sottoposti a terapie con inibitori della calcineurina e/o azatioprina. Molti autori hanno suggerito il ruolo del Papillomavirus umano (HPV) nello sviluppo di SCC nei pazienti immunocompromessi. Nonostante l’alta morbilità e l’alto costo associato al trattamento di SCC e BCC le strategie di chemioprevenzione sono tuttora limitate e costituite principalmente da fotoprotezione, nicotinamide, terapia fotodinamica, acitretina.
In questo studio pilota sono stati arruolati due pazienti immunocompetenti, un uomo di 70 anni e una donna di 80 anni senza storia nota di infezione da HPV. Entrambi i pazienti hanno ricevuto 3 dosi del vaccino quadrivalente HPV (qHPVGardasil) al tempo 0, 2 mesi e 6 mesi.
Prima delle vaccinazioni il paziente I sviluppava una media di 12 nuovi SCC e 2.25 BCC l’anno. Dopo la vaccinazione, lo stesso paziente ha sviluppato 4.44 SCC e 0 BCC l’anno.
Prima della vaccinazione la paziente II sviluppava un totale di 5.5 SCC e 0.92 BCC l’anno. Dopo la vaccinazione, ne sviluppava 1.84 SCC e 0 BCC l’anno.
Precedenti studi hanno dimostrato che SCC e cheratosi attiniche sono principalmente associati ad HPV-5 e HPV-8 ma talvolta HPV 12, 14, 19, 24, 25, 36 e 93 possono essere coinvolti. Il vaccino qHPV è invece protettivo contro HPV 6, 11, 16 e 18, responsabili di condilomi genitali e carcinomi anogenitali. Questa osservazione suggerisce che il vaccino potrebbe aver agito tramite meccanismi di cross reazione stimolando il sistema immunitario verso i sierotipi coinvolti nei tumori cutanei cutanei. Questi riscontri suggeriscono la possibilità che HPV possa rappresentare un fattore di rischio o d’iniziazione per lo sviluppo di SCC, e forse del BCC per motivi ancora da identificare, non solo in pazienti immunodepressi ma anche altrettanto in pazienti immunocompetenti.
Nichols AJ, Allen AH, Shareef S, Badiavas EV, Kirsner RS, Ioannides T.
Association of Human Papillomavirus Vaccine With the Development of Keratinocyte
Carcinomas. JAMA Dermatol. 2017 Feb 8. doi: 10.1001/jamadermatol.2016.5703. [Epub
ahead of print] PubMed PMID: 28196178.
Commento della redazione
Malgrado l’esigua casistica clinica, lo studio suggerisce che la vaccinazione HPV possa rappresentare una valida strategia di chemioprevenzione in pazienti con lunga storia di non melanoma skincancer. La conferma di questi dati aprirebbe le porte ad un piu’ ampio utilizzo della vaccinazione HPV affiancando il suo gia’ noto utilizzo nei confronti del carcinoma della cervice uterina e dei condilomi anogenitali.