Papule ipercheratosiche degli arti superiori

Papule ipercheratosiche degli arti superiori

Simone Cappilli, Gaia Moretta
Istituto di Dermatologia
Fondazione Policlinico Universitario “A.Gemelli” – Roma

CASO CLINICO

Un uomo di 66 anni è giunto alla nostra osservazione per la presenza, da circa 2 anni, di lesioni verrucose localizzate al dorso delle mani. Il paziente riferiva una progressiva crescita del numero e delle dimensioni delle lesioni associata a modesta sintomatologia pruriginosa. L’esame obiettivo mostrava la presenza di papule ipercheratosiche ,verrucose, a contorni netti, localizzate a livello delle falangi prossimali e distali di entrambe le mani (Figg 1-2). Non erano presenti altre lesioni simili in alcuna parte del corpo. Il paziente riferiva di aver effettuato, nei mesi precedenti, terapia topica con prodotti a base di  urea al 30%, con parziale e temporaneo beneficio.

DIAGNOSI E TERAPIA

Il quadro clinico era compatibile con la diagnosi di verruche volgari, tuttavia le diagnosi differenziali includevano il lichen ipertrofico, la prurigo nodulare (PN) il lichen simplex cronico (LSC) (1) e l’acrocheratosi verruciforme di Hopf. Al fine di escludere patologie concomitanti e possibili trigger del quadro clinico cutaneo, sono stati effettuati gli esami ematochimici di funzionalità renale, epatica e la sierologia per epatiti virali, risultati tutti nella norma. Inoltre è stata eseguita una biopsia incisionale di una delle papule ipercheratosiche. L’esame istologico ha mostrato un’ intensa flogosi dermica associata a vacuolopatia dello strato basale epidermico e paracheratosi in colonne tipo lamelle cornoidi. Il paziente è stato trattato con Clobetasolo crema 1 volta/die per 15 giorni, e in seguito 2 volte/settimana  con progressiva involuzione delle lesioni cutanee fino a totale scomparsa dopo 2 mesi di terapia (2).

COMMENTI

Gli aspetti descritti all’esame istologico non sono patognomonici del lichen ipertrofico, considerando che anche nella PN e nel LSC si descrivono caratteristiche microscopiche simili come l’ipercheratosi orto/paracheratosica e l’intensa flogosi dermica. Il quadro clinico cutaneo associato a una istologia compatibile e la totale risposta alla terapia topica ha permesso di formulare la diagnosi di lichen ipertrofico.

Il lichen ipertrofico è considerata una variante clinica di lichen planus che  solitamente si localizza principalmente agli arti inferiori in regione pre-tibiale, anche se può insorgere sugli arti superiori, in particolare sul dorso delle mani. Tra le possibili complicanze, è fondamentale ricordare   che i pazienti affetti da lichen ipertrofico hanno un aumentato rischio di sviluppare ca. squamocellulari su lesioni di lunga durata (0-4%). Pertanto è importante  formulare una corretta diagnosi al fine di iniziare precocemente il trattamento e in caso di verruche resistenti alla terapia effettuare sempre una biopsia cutanea (3).

Bibliografia

  1. Ankad BS, BeergouderHypertrophic lichen planus versus prurigo nodularis: a dermoscopic perspective. Dermatol Pract Concept. 2016 Apr 30;6(2):9-15.
  2. Theodosiou G, Papageorgiou M, Vakirlis E, Mandekou-Lefaki I.Successful treatment of hypertrophic lichen planus with betamethasone under occlusion and TCA-peelings. Dermatol Ther. 2016 Sep;29(5):338-340.
  3. Dietert JB, Rabkin MS, Joseph AK.Squamous Cell Carcinoma Versus Hypertrophic Lichen Planus; a Difficult Differential Diagnosis of Great Significance in Approach to Treatment. Dermatol Surg. 2017 Feb;43(2):297-299.

 

 

Fig.1

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