G.M. Falco, G. Palmisano, L. Pinto
Istituto di Dermatologia, Università Cattolica del Sacro Cuore- Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS, Roma
Riportiamo il caso di un uomo di 49 anni, con anamnesi personale di melanoma in situ del tronco, che si è rivolto al nostro centro per la sorveglianza periodica successiva.
All’esame clinico sono stati osservati numerosi nevi di Unna (UN) con superficie papillomatosa (Figura 1a). A un’analisi più attenta, i nevi di Unna localizzati sul tronco presentavano insoliti tappi cheratotici biancastri, non notati ai controlli precedenti. (Figura 1b e 1c)
Sul corpo non sono stati osservati né eczemi né segni di cheratosi pilare. II paziente negava comorbidità significative (compresa storia anamnestica di atopia o altre dermatosi), l’uso recente di farmaci sistemici o topici o l’esposizione al sole. Alla dermatoscopia, sono stati evidenziati tappi di cheratina prominenti che sovrastavano il tipico disegno a cobblestone e vasi a virgola. (1)
La microscopia laser confocale ha rivelato la presenza di molteplici strutture iperrefrattive rotonde o ovoidali, materiale amorfo e particelle focali luminose localizzate all’interno dei follicoli piliferi. (Figura 2a)
La diagnosi di nevo intradermico (variante cheratotica), con infundiboli dilatati e occupati da tappi di cheratina (follicular plugs) è stata confermata istopatologicamente. (Figura 2b). Sulla base dell’anamnesi del paziente e dei risultati clinico- patologici, questo fenomeno è stato interpretato come tappi follicolari eruttivi a livello di più nevi di Unna.
Il nevo di Unna è una variante di nevo melanocitico a localizzazione dermica con aspetti papillomatosi che insorge a livello di tronco e arti.
L’iperplasia epidermica che sovrasta le lesioni melanocitarie cutanee è una caratteristica presente in una piccola percentuale (6%) di tutti i nevi melanocitici e rappresenta uno dei principali aspetti che delineano la variante cheratotica del nevo di Unna , insieme all’ipercheratosi, alla formazione di pseudocisti cornee e alla papillomatosi. (2)
Lo sviluppo dell’iperplasia epidermoide è considerato un meccanismo reattivo a fattori esterni o il risultato di una stimolazione neurale/infammatoria, spiegando cosi la maggiore frequenza sul tronco rispetto alle estremità. Nel nostro caso, i nevi di Unna che mostravano tappi follicolari eruttivi erano principalmente localizzati sul tronco, Il che ci porta a ipotizzare potenziali fattori scatenanti quali l’irritazione cronica dovuta a indumenti, sfregamento o grattamento. (3)
Sebbene sia stato proposto un ruolo diretto dei melanociti nel promuovere la proliferazione delle cellule basali dell’epidermide, non sembra ipotizzabile una possibile associazione con altre alterazioni follicolari. In conclusione, l’insorgenza di tappi cheratotici follicolari nel nevo di Unna può rappresentare un fenomeno reattivo peculiare, presumibilmente sottostimato, in quanto clinicamente e diagnosticamente irrilevante, tuttavia potrebbe essere interessante verificarne l’incidenza e la riproducibilità in un’ampia serie di casi.
Bibliografia
- Greco V, Cappello M, Megna M et al. “Dermoscopic patterns of intradermal naevi”. Australas J. Dermatol. 2020
- Horenstein MG, Prieto VG, Burchette JL, Shea CR “Keratotic melanocytic nevus: a clinicopathologic and immunohistochemical study” J. Cutan. Patholog. 2000
- M Smith S, Salavaggione A, Kaffenberger BH, Gru AA “Follicular Induction Changes Overlying a Melanocytic Nevus” Am. J. Dermatopathol. 2016
Fig.1 – a,b,c
Fig.2 – a,b